Redazione   21/05/2023

Nonviolenza vuol dire coraggio

Attraverso le pagine dei nostri libri...

Alcuni eventi al Salone del libro di Torino desiderano far conoscere la testimonianza umana e cristiana di alcune figure, che hanno incarnato il cammino proposto dal Vangelo. Qui don Tonino Bello.

“La pace non può aspettare. Tonino Bello. La non-violenza vuol dire coraggio”.

È il titolo dell’appuntamento organizzato in occasione del 30° anniversario della morte di don Tonino Bello
con Lucia Capuzzi, Michele Santoro e Alex Zanotelli.

Gli eventi del Salone del libro proposti da UELCI (Unione editori librai cattolici italiani) e dall’Arcidiocesi di Torino desiderano far conoscere la testimonianza umana e cristiana di alcune figure, che hanno incarnato, ciascuno a proprio modo, il cammino proposto dal Vangelo.
Don Tonino Bello è una di queste. Cristiano di grande spiritualità, tenace e coraggioso nell’accogliere gli emarginati, vescovo in prima linea per le ragioni della pace, esemplifica chi prende sul serio il Vangelo di Gesù ancora oggi.


Attraverso le pagine dei nostri libri...

Nel libro Amare i nemici. Il comandamento più difficile, l’autore Jim Forest, un cristiano che si è impegnato molto per la pace, racconta la storia di Franz Jägerstätter, uno degli obiettori di coscienza che emerse durante il Terzo Reich di Hitler.
Così scrive.

Contadino austriaco abitante in un borgo, Sankt Radegund, Franz si presenta, a distanza, come un uomo del tutto ordinario che trascorre un’esistenza ordinaria. Non ha alcun titolo accademico, è sposato e padre di tre bambini.

La sua vita non era iniziata all’insegna della devozione. Da giovane, era stato il capo di una gang locale e una volta era stato sanzionato per il coinvolgimento in uno scontro con una gang di un villaggio vicino. Aveva posseduto una motocicletta, di cui andava fiero. Si dice che avesse avuto un figlio al di fuori del matrimonio e, in effetti, lui stesso era nato al di fuori del matrimonio. Ciononostante, il suo carisma era tale che i vicini lo consideravano ancora un liaba Mensch – un “tipo eccezionale”.

Intorno ai vent’anni, si manifestarono in Franz i segni di un cambiamento nel cuore e nella mente. Si iscrisse ai corsi liberi di formazione religiosa tenuti dal parroco della chiesa cattolica di Sankt Radegund ... Poi, quando Franz aveva ventinove anni, sopraggiunse un cambiamento che chi gli stava vicino descrisse come “improvviso e totale”. Un vicino commentò: “Era quasi come se fosse stato posseduto da un potere superiore. Fu così improvviso che la gente non riusciva proprio a comprenderlo”. Franz cominciò a compiere regolarmente dei pellegrinaggi a un vicino santuario e non passava mai accanto a una chiesa senza entrarvi a pregare. Talvolta lo si vedeva interrompere il lavoro nei campi, per pregare. Pensò, per un certo tempo, di entrare a far parte di qualche ordine religioso, ma alla fine scelse la vita di famiglia ...

Di pari passo con il risveglio del senso religioso, sopraggiunse una più acuta consapevolezza sociale. Nel 1938, quando la maggioranza degli austriaci votò in favore dell’annessione alla Germania nazista, Franz (allora trentunenne) resistette alle pressioni di molti compaesani ed espresse l’unico voto di dissenso del villaggio. Ogni volta che qualcuno gridava il saluto “Heil Hitler!”, Franz replicava: “Al diavolo Hitler!”. La sua presa di posizione divenne oggetto di aspre discussioni nella taverna del villaggio.

Quell’estate Franz fece un sogno significativo: “Vidi un magnifico treno dalle carrozze scintillanti che correva intorno a una montagna. Frotte di bambini – e anche di adulti – accorrevano verso il treno senza che si potesse trattenerli”. Qual era la destinazione del treno? Nel sogno, Franz sentì una voce dire che il treno era diretto all’inferno. Franz, come i due Giuseppe dei racconti biblici, prestava molta attenzione ai sogni. Che cos’era quel treno scintillante? Divenne evidente, per lui, che quel treno era il nazismo. Si rese conto che lui e tutti i cittadini del Terzo Reich erano tra i passeggeri e che doveva compiere una scelta tra la sua fede religiosa e le richieste di un ordine politico che avrebbe fatto di lui un ennesimo viaggiatore sull’infernale treno del nazismo. La fedeltà alla sua fede esigeva resistenza. Scrisse nel suo diario:

“Vorrei poter incitare chiunque si trovi su quel treno: ‘Salta giù dal treno prima che raggiunga la sua destinazione, anche se ti costasse la vita!’”.

Come ogni uomo austriaco abile alla leva, Franz Jägerstätter fu chiamato a prestare servizio militare. La sua cartolina di richiamo giunse nel febbraio del 1943, quando la figlia maggiore aveva cinque anni. Ignorando il consiglio del suo parroco, del vescovo e di molti altri, si rifiutò di indossare la divisa militare, e per questo venne immediatamente incarcerato.

Franz Jägerstätter ... era solo un contadino. Non aveva mai frequentato un’università o una scuola di teologia. Il suo percorso educativo formale si era svolto interamente in una scuola domestica a classe unica. Nessun prete, vescovo o teologo dichiarò un peccato l’obbedienza ai comandi del regime di Hitler, quando portò il paese alla guerra. Per quanto ne sapesse Franz, nessuno dei suoi confratelli cattolici in Austria, neppure coloro che disapprovavano apertamente l’ideologia nazista, aveva mancato di presentarsi per il servizio militare quando era arrivata la chiamata.

Come poteva, una persona così ordinaria, osare di avere delle convinzioni tanto eccezionali?

Il suo atto di resistenza provocò reazioni sorprendenti tra coloro che ricoprivano posizioni di autorità politica. Gli venne offerta la possibilità di un servizio che non richiedesse di dover combattere, ma dopo aver indagato attentamente la propria coscienza, Franz disse che non era possibile per lui indossare l’uniforme, indipendentemente da quelle che sarebbero state le sue responsabilità individuali. Questa decisione sancì il suo destino. Venne infine condannato a morte e, il 9 agosto del 1943, fu prelevato dalla sua cella nella prigione di Brandeburgo a Berlino e decapitato. Franz aveva trentasette anni ...

Il diario e le lettere dal carcere di Franz attestano chiaramente la sua convinzione che non soltanto la comunità dei credenti, la chiesa, ma che il singolo credente sia chiamato a offrire testimonianza, a un ruolo di profezia e di protesta, anche se in questo si trova a essere solo ed è una persona di modesta condizione sociale. La fede guida il credente a valutare ogni scelta alla luce dell’eternità e della fede stessa. Come scrisse Franz dal carcere:

“Proprio come coloro che credono nel nazionalsocialismo si dicono che la loro lotta è per la sopravvivenza, così dobbiamo, anche noi, convincerci che la lotta è per il regno eterno. Con questa differenza, però: noi non abbiamo bisogno di fucili o pistole per la nostra battaglia ma, invece, di armi spirituali … Il segno più certo di chi segue Gesù si trova nelle azioni che dimostrano amore per il prossimo. Fare al proprio prossimo ciò che si desidererebbe per sé stessi è più che semplicemente non fare agli altri quello che non si vuole sia fatto a sé. Amiamo i nostri nemici, benediciamo coloro che ci maledicono, preghiamo per quanti ci perseguitano. Poiché l’amore conquisterà e durerà in eterno. E felici quelli che vivono e muoiono nell’amore di Dio”.

I volumi
Jim Forest

Amare i nemici

Amare i nemici è un comandamento imprescindibile per chi si definisce cristiano, ed è il più difficile.
Le riflessioni raccolte in questo libro esaminano l’oscura natura delle nostre inimicizie e suggeriscono vie per abbattere i muri dell’odio e per imparare a perdonare. Ci sono uomini e donne che ci hanno provato e hanno dato vita a cammini di pace e nonviolenza.

2017, 264 pp.

Formati

  • Libro
    € 25,00  € 23,75

2017, 264 pp.

Formati

  • Libro
    € 25,00  € 23,75
Dag Hammarskjöld

Tracce di cammino

Documento umano di eccezionale valore, questo diario di Dag Hammarskjöld – Segretario generale dell’Onu, Premio Nobel per la Pace, perito in un incidente aereo in Congo nel 1961 – ci guida all’interno di un cuore e di una mente a prima vista indecifrabili: nell’alternarsi di prosa e poesia emerge la statura di un uomo di grande solitudine ma capace di intensa comunione.

A cura di Guido Dotti
2006, 262 pp.

Formati

  • Libro
    € 15,00  € 14,25

A cura di Guido Dotti
2006, 262 pp.

Formati

  • Libro
    € 15,00  € 14,25
La Scrittura dischiude alla visione della pace cosmica Dio-uomo-creato operata dal Messia e tende allo svelamento del volto nonviolento di Dio e dell’uomo, un cammino che raggiunge il suo apice in Gesù, il Servo amante del suo nemico. Compito del cristiano è di rendere presente questo cammino con un modo di pensare, di sentire, di volere, di parlare e di comportarsi simile al suo.

2022, 28 pp.

Formati

  • Fascicolo
    € 3,00

2022, 28 pp.

Formati

  • Fascicolo
    € 3,00