04/08/2023
Gerusalemme, tra comunione e divisioni
Per gli Atti degli apostoli, Gerusalemme è il luogo della comunione, ma il seguito della storia della chiesa la fa diventare radice di tutte le divisioni che nei secoli successivi la lacereranno.

04/08/2023
Per gli Atti degli apostoli, Gerusalemme è il luogo della comunione, ma il seguito della storia della chiesa la fa diventare radice di tutte le divisioni che nei secoli successivi la lacereranno.
Quello che è successo a Gerusalemme, narrato in At 15,1-35, e che possiamo considerare come il primo concilio ecumenico, è ben conosciuto. Ma che cosa vi è accaduto veramente?
È difficile ricostruire esattamente ciò che è avvenuto, lo si può dedurre allargando l’orizzonte e leggendo insieme ad At 15 alcuni passi delle lettere paoline; ma ci si rende conto che il problema storico non è facilmente risolvibile, eppure non è secondario.
Questa assemblea a Gerusalemme, al di là delle questioni storiche, ha una portata teologica e ci permette di fare tre considerazioni.
In seconda istanza, è significativo l’inizio del decreto apostolico: “È parso bene, infatti, allo Spirito santo e a noi, di non imporvi ...” (At 15,28). Si esprime qui la convinzione che il Cristo risorto, che agisce attraverso lo Spirito che lo animava nella sua vita terrena, opera ora per mezzo della chiesa … È chiaro che lo Spirito “soffia dove vuole”, come dichiara Giovanni (Gv 3,8), ma è significativo che, negli Atti, lo Spirito soffi sempre sulla chiesa in vista di edificarla o di guidarla. Ciò significa che esiste un rapporto privilegiato tra lo Spirito e quella comunità che è la chiesa, rapporto che non si fonda né sulla qualità, né sulla santità della chiesa, ma sulla fedeltà del Signore stesso.
Infine vorrei sottolineare ancora una volta il ruolo di Gerusalemme, che per gli Atti degli apostoli è il luogo della comunione ... Il seguito della storia della chiesa presenterà, su questo punto, un capovolgimento radicale; si assisterà a una progressiva emarginazione dei giudeo-cristiani, che si trasformerà in un disprezzo per essi per finire con la loro relegazione nell’eresia. Questa dinamica storica è stata una catastrofe per la chiesa e per i suoi rapporti con Israele... E credo – come pensava anche Yves Congar – che proprio là si trova la radice di tutte le divisioni che lacereranno in seguito, e fino a oggi, il corpo di Cristo. A ragione quindi si fa oggi entrare nel campo dell’“ecumenismo” (e non del “dialogo interreligioso”) la questione delle relazioni tra Israele e la chiesa … Il “centro” geografico della chiesa si è infatti storicamente spostato, ad Antiochia prima, poi nei tre centri di potere dell’impero romano: Roma, Alessandria e Antiochia, poi nella nuova capitale Costantinopoli, eccetera. Sempre di più il centro geografico-teologico della chiesa (Gerusalemme, che richiama la Gerusalemme di lassù) è stato sostituito con il centro di potere dell’impero e del mondo (Roma diventa con il tempo la “città eterna”!).
Mi piace perciò ricordare che proprio a Gerusalemme, approfittando del pellegrinaggio in Terrasanta di papa Paolo VI, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Athenagoras I, volle incontrarlo. Ora, durante questo incontro, avvenuto il 5 gennaio 1964, vigilia dell’Epifania, e senza tener conto del programma stabilito, si diedero l’abbraccio di pace e decisero di impartire insieme la benedizione al popolo allora presente. Non era questo il riconoscimento che non a Roma, né a Costantinopoli né in qualunque altra città del mondo, ma proprio a Gerusalemme sta il cuore geografico della chiesa?
Testi e brani tratti da:
- D. Attinger, Atti degli apostoli: la Parola cresceva... (2010);
- D. Attinger, G. Bruni, Riconciliati in Cristo. Discorsi e figure negli Atti degli apostoli (2023).