19/10/2023
La dolcezza della pace
Quando consideriamo l’appello a essere operatori di pace rivolto ai cristiani, è utile vedere le vie seguite da chi ha cercato la pace e che cosa hanno scritto quelli che ci hanno preceduto.

19/10/2023
Quando consideriamo l’appello a essere operatori di pace rivolto ai cristiani, è utile vedere le vie seguite da chi ha cercato la pace e che cosa hanno scritto quelli che ci hanno preceduto.
La storia del primo omicidio – prototipo di ogni guerra – è raccontata nel libro della Genesi. È la storia di Caino, il primogenito di Adamo ed Eva, che assale e uccide suo fratello Abele ...
Il primo omicidio è stato una microguerra; vi era un solo combattente, una sola arma, una sola vittima. Data la piccolezza della famiglia di Adamo ed Eva, con la morte di Abele fu distrutta una larga parte del genere umano. Nei secoli successivi i Caino si sono enormemente moltiplicati mentre gli Abele – quelli che si rifiutano di uccidere – sono le eccezioni, senza calcolare poi – nessun governo se ne preoccupa – tutte le persone indifese che rientrano sotto l’ampia dicitura clinica di “danni collaterali”. In effetti in guerra muore un numero infinitamente più grande di non combattenti che di soldati.
Il motivo della primissima guerra fu l’invidia di Caino per Abele. Quante guerre da allora sono sorte dalle profonde radici dell’invidia: “Vogliamo quello che avete voi: la vostra terra, la vostra acqua, le vostre ricchezze, le vostre risorse” ...
Non mi pare che la guerra sia cosa così dolce da doverla proseguire pur potendola troncare. C’è qualcosa di più dolce della pace? Certamente no. Questo fu il dolce testamento e la lezione che Gesù Cristo lasciò ai suoi discepoli. Così disse: “Non vi riconosceranno come miei discepoli per il fatto che operate miracoli, né perché conoscete le cose future, né perché mostrate esternamente una grande santità, ma se avrete carità, pace e amore vicendevole” (cf. Gv 13,35).
Dalle Lettere di Caterina da Siena, terziaria domenicana (1347-1380)
Non è gran cosa pretendere la pace a parole e distruggerla con le azioni. Gli sforzi vanno in un senso, ma le nostre azioni in un altro. A parole, cantiamo la concordia; nei fatti, esigiamo l’asservimento. Anche noi vogliamo la pace, e non soltanto la vogliamo, ma la imploriamo, la pace di Cristo, però, la pace vera, una pace senza inimicizie, una pace che non implichi la guerra, una pace che non schiacci i nemici, ma che li unisca come amici. Perché chiamiamo “pace” la sopraffazione e non restituiamo a ogni cosa il termine che le è dovuto? Dove c’è odio, si deve parlare di inimicizia; dove c’è la carità, là soltanto si farà uso del nome di pace.
Dalle Lettere di Girolamo, padre della chiesa (347 ca-419)
Le contrarietà ti inducono a desiderare la pace, ma tu, accecato, desideri cose che, finché le ami e le desideri, ti rendono impossibile avere la pace …
Osserva incessantemente ciò che accade nella tua anima; non ciò che gli altri fanno di bene o di male, ma come reagisci tu davanti alle loro azioni, quale uso fai delle loro azioni buone o cattive, quale profitto ne ricavi, sia approvandole e collaborando, sia compatendo e correggendo. Trarrai profitto da ogni azione degli uomini quando nessuna loro buona azione conquista la tua benevolenza e nessuna azione cattiva ti distoglierà dall’amarli. Allora amerai gratuitamente. Non c’è alcun merito nel custodire la pace, se non con quelli che non sono in pace con noi … Causa della tua pace non siano i beni di questo mondo; essa sarebbe inconsistente e fragile al pari di essi.
Dalle Meditazioni di Guigo I, monaco certosino (1083-1136)
Come si crea la pace? Con un sistema di trattati politici? Investendo capitali internazionali nei vari paesi? Vale a dire attraverso le grandi banche, mediante il denaro? O addirittura attraverso un riarmo pacifico generale, con lo scopo di assicurare la pace? No, attraverso nessuna di queste cose; e questo per un unico motivo: perché qui si confondono sempre pace e sicurezza. Non c’è via per la pace sulla via della sicurezza.
La pace infatti va osata: è l’unico grande rischio e mai e poi mai può essere assicurata. Pace è il contrario di sicurezza. Esigere sicurezze significa essere diffidenti e a sua volta tale diffidenza genera la guerra. Cercare delle sicurezze significa volersi proteggere …
Ancora una volta, quindi: come si crea la pace? Chi invoca la pace, così che il mondo ascolti, sia obbligato ad ascoltare? …
Vogliamo dire a questo mondo non una mezza parola, ma una parola intera, una parola coraggiosa, una parola cristiana.
Dal Discorso alla Conferenza di Fanø (agosto 1934) di Dietrich Bonhoeffer, teologo e pastore luterano (1906-1945)
Non lasciate che si annidi nel vostro cuore la serpe del rancore, perché nessuna sventura è più funesta di un cuore astioso; neppure contro coloro che torturano i vostri figli, neppure contro le mani criminali che li tengono desaparecidos. Non odiate.
Dal testo Dio ha la sua ora di Óscar Arnulfo Romero, vescovo cattolico (1917-1980)
A cura di Lisa Cremaschi
2015, 248 pp.
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2022, 9 ore 20 min., 348MB
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