25/03/2017
Ogni giorno, ricominciare!
Nel Prologo della sua Regola Benedetto fa un avvertimento chiedendo a ogni monaco una vigilanza, un’attenzione, un vero e proprio stato di allerta per poter procedere nella vita spirituale.
25/03/2017
Nel Prologo della sua Regola Benedetto fa un avvertimento chiedendo a ogni monaco una vigilanza, un’attenzione, un vero e proprio stato di allerta per poter procedere nella vita spirituale.
Fratelli e sorelle, nel Prologo della sua Regola Benedetto fa un avvertimento chiedendo a ogni monaco una vigilanza, un’attenzione, un vero e proprio stato di allerta per poter procedere nella vita spirituale. Benedetto dice: “È ormai ora di svegliarci dal sonno” (Rm 13,11), e poi ci invita: “Aperti gli occhi alla luce divina, ascoltiamo la divina voce che chiama ogni giorno: ‘Se voi ascoltate oggi la mia voce, non indurite il vostro cuore!’ (Sal 95,8)” (cf. RB, Prologo 8-10).
È un invito grande, solenne, che viene fatto a ciascuno di noi, quasi a dirci che ogni giorno noi possiamo ricominciare, ogni giorno possiamo rinnovare il nostro cammino di conversione, ogni giorno possiamo dire un “amen” al Signore che sia una contraddizione rispetto a ciò che abbiamo vissuto fino a ieri, nel passato.
Benedetto ci invita dunque a svegliarci dal sonno, a metterci in una posizione in cui gli occhi stiano aperti per scorgere la luce divina e in cui gli orecchi attenti sentano la voce del Signore che chiama e ci ammonisce con il salmo 95, quel salmo che diciamo al mattino quando ci alziamo dal letto, il salmo che termina con le parole: “Se voi ascoltate oggi la mia voce, non indurite il vostro cuore!”. Ascoltare quotidianamente la voce del Signore perché ogni giorno la sua Parola ci viene ridetta, sempre con una nuova efficacia, sempre come una Parola nuova: basta che noi l’ascoltiamo, basta che noi apprestiamo tutto perché questa Parola possa realizzarsi in noi, basta che noi cerchiamo di realizzare, accogliere quella parola del Signore che grida.
Ma se non lo facciamo, se resistiamo interiormente alla Parola, noi induriamo il nostro cuore. Come già Israele così ogni credente, e dunque il monaco, può prima o poi trovarsi in un movimento di temibile regressione nella sua vocazione e nella sua vita cristiana. Il cuore gli si indurisce, perché ogni giorno il Signore lo chiama a ricominciare, ma se non ricomincia, alla sera di quel giorno il suo cuore è più indurito. Ogni giorno che passa, ogni giorno in cui noi non rispondiamo alla voce del Signore che chiama: “Oggi, oggi, oggi!”, il nostro cuore è sempre più indurito, è sempre meno capace di ascoltare la voce del Signore, di discernere la sua Parola, di vibrare alla parola del vangelo. Diventa un cuore calloso, che perde sensibilità, che non sente perché malato di sclerocardia. Sì, ogni giorno lo Spirito parla alla comunità, alle chiese (cf. Ap 2,7) e chiede di correre alla luce della vita verso la luce divina, in modo da non essere sopraffatti dalle tenebre. Ma solo chi ascolta vede, gusta e sarà illuminato (cf. Sal 34,6-9).
E. Bianchi, Al termine del giorno (2017).