28/02/2017

La sapienza, che cos’è?

La sapienza è un un fatto imprescindibile per orientarsi nella vita: è un “saper vivere” che abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza. La sapienza biblica è molto concreta, non è una filosofia.

Tutti consideriamo la sapienza come un bene desiderabile, anzi indispensabile a una vita buona e felice, ma poi ci riesce difficile precisare in che cosa consista, o come ottenerla. Sapienza è un fatto puramente interiore, un atteggiamento contemplativo, un esercizio intellettuale? Queste definizioni non sono inesatte, ma ancora parecchio approssimative se ci confrontiamo con la Bibbia ebraica. Siamo infatti in ricerca di una risposta più biblica, il che significa anche meno astratta, forse più articolata.

Nella Bibbia, particolarmente nel libro dei Proverbi, si paragona la vita dell’uomo a una via, a una “strada”, e capire dove ci porta questa strada definisce anche che cos’è la sapienza per la Bibbia: “Sapienza dell’accorto è capire la sua via” (Pr 14,8). Dunque la sapienza è un tratto esistenziale, è un fatto imprescindibile per orientarsi nella vita: è un “saper vivere” che abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza. La sapienza biblica è molto concreta, non è una filosofia.

Diciamo che la sapienza è una certa, corretta, esperienza del mondo

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Ma subito aggiungiamo, con un detto più volte citato, che per gli antichi “le esperienze del mondo erano sempre … esperienze di Dio”. La sapienza è certamente la componente più laica, e per questo più universale, della Bibbia ebraica, quella che è più debitrice anche della ricerca dei popoli vicini, dall’Egitto alla Mesopotamia.

Non per questo cessa di essere “religiosa”, almeno nel senso che l’origine e l’autore della sapienza è Dio stesso, e quindi la ricerca della sapienza è anche, implicitamente, una ricerca di Dio. Per la Bibbia, e per le sapienze antiche, Dio e mondo non sono dissociati. Infatti questa ricerca andrebbe delusa se Dio stesso non avesse posto, nel mondo, un senso che, dopo tutto, resta ancora decifrabile, rimane ancora attingibile, ma che lui solo può rivelare: “Il cuore [la mente] dell’uomo pensa molto alla sua via ma è JHWH a dirigere i suoi passi” (Pr 16,9); “Da JHWH sono diretti i passi dell’uomo: come può l’uomo comprendere la sua via?” (Pr 20,24).

Dunque è certamente necessario uno sforzo di comprensione, un’applicazione del pensiero. Ma la vera sapienza non è disgiungibile dalla consapevolezza che la vita è un mistero più grande della capacità intellettuale di venirne a capo, e proprio la coscienza di questo limite è sapienza.

Nel libro di Giobbe si parla di questo mistero divino che anima il mondo, la vita degli uomini. Si parla, più precisamente, della “pienezza” o “perfezione” della sapienza, e questa viene descritta secondo le quattro dimensioni del mondo, proprio per manifestarne l’incommensurabilità. La sapienza si sottrae a una precisa delimitazione, a un’eventuale rintracciabilità: “È più alta del cielo: che ci puoi fare? Più profonda degli inferi: che ne sai? La sua misura è più lunga della terra e più larga del mare” (Gb 11,8-9).

La sapienza di Dio è dunque inaccessibile, inesauribile: è la cosa più alta, più profonda, più lunga e più larga. Anche Paolo si riferisce a questa rappresentazione cosmologica, sapienziale, quando deve parlare dell’amore di Cristo, che è la sapienza di Dio, il suo inesauribile mistero:

Il Cristo abiti per fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3,17-19).


Tratto da: A. Mello, Le quattro colonne della sapienza (2017).

I volumi
La sapienza è un “saper vivere” che abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza. Ma la vera sapienza non è disgiungibile dalla consapevolezza che la vita è un mistero più grande della capacità intellettuale di venirne a capo, e proprio la coscienza di questo limite è sapienza.
L’autore ci propone un percorso all’interno di alcuni libri dell’Antico Testamento per delineare un profilo della sapienza biblica.

2017, 140 pp.

Formati

  • Libro
    € 10,00  € 9,50

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Raphaël Buyse

Una saggia follia

Il dono della sapienza non ha nulla a che vedere con il pallido conformismo di cui talvolta è circondata la fede cristiana. La sapienza di Dio è audace, creativa e persino un po’ “folle”. Ci conduce nell’emozionante avventura del vangelo, che non consiste nel proclamare certezze né dare risposte preconfezionate, ma nel correre il rischio di amare, di credere e di sperare.

2023, 121 pp.

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Éric T. de Clermont-Tonnerre

Un’audace speranza

L’autore, con uno sguardo che abbraccia tutte le dimensioni dell’essere umano, introduce il lettore a un cammino che lo porta a gustare la gioiosa fierezza della speranza, grazie alla quale egli scorge il mondo nuovo inaugurato da Cristo, che si forma misteriosamente già ora attraverso un’infanzia più forte di qualsiasi invecchiamento umano.
Il futuro sarà una sorpresa e una bella sorpresa, perché è dato da Dio.

2021, 184 pp.

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    € 20,00  € 19,00

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Il tema di fondo del libro di Giobbe è la crisi di una immagine tradizionale di Dio, difesa dai suoi amici, e la scoperta del volto sorprendente e misterioso del Dio biblico.
Il libro del Qohelet mette in discussione le illusioni che governano l’esistenza umana (“tutto è un soffio”), ma che allo stesso tempo indica una via per uscire dalla crisi di senso, legata sia all’esperienza della vita sia alla fede in Dio.

2022, 8 ore 02 min., 335MB

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Sabino Chialà

Il libro di Qoelet

Qoelet ci invita a guardare con onestà la nostra realtà, senza eluderla; a continuare a pensare, a scavare, a partecipare alla grande storia come alla piccola vita che è ciò che ci è dato in sorte giorno dopo giorno sotto il sole: qualcosa di evanescente, ma una cosa che ha un senso e ha un valore, e proprio perché “hevel”, soffio, merita di essere colta istante per istante.

2020, 9 ore

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