In questa Quaresima, tempo di conversione e ritorno al Signore, è la tradizione armena ad accompagnarci nella preghiera. E lo fa con le parole di una delle figure più importanti della sua storia bimillenaria: Nersēs detto Šnorhali (1100-1173), “il ricolmo di grazia”, monaco, presbitero, vescovo e infine catholicos di tutti gli armeni. Grazie ai suoi importanti contatti con le chiese latina, greca e siriaca, la sua elaborazione teologica ne fa un precursore assoluto del movimento ecumenico contemporaneo.
La sua grande preghiera in ventiquattro strofe – che riprendiamo nelle sei settimane quaresimali – è stata per secoli il manuale di orazione del popolo armeno. Composta con un ritmo poetico intenso in cui si intrecciano riferimenti biblici, liturgici e teologici, essa costituisce un vero capolavoro della letteratura spirituale armena.
E che lo stico conclusivo di ogni strofa ci accompagni nel nostro cammino verso la Pasqua:
Abbi misericordia, Signore, di queste tue creature e di me grande peccatore.
I testi che ci accompagneranno sono tratti da: Nersēs Šnorhali, Con fede ti confesso. Ventiquattro preghiere, a cura di Matteo Crimella, con testo originale a fronte (2021).