Emanuele Borsotti, Elia Fiore
Dal deserto alla città, dalla strada alla casa, dalla tenda al tempio, dalla porta alla tomba, l'uomo è incessantemente chiamato a interpretare i "segni dei tempi" e, insieme, i "segni dei luoghi": gli spazi, infatti, non costituiscono un mero "scenario" dell'esistere e dell'agire, ma sono un segno eloquente e una scuola per imparare "a vivere in questo mondo" (Tt 2,12).