Spesso avvertiamo una sorta di lacerazione interiore tra il fuoco della Parola che ci brucia dentro e la povertà della nostra esegesi. E così continuiamo ad abbeverarci alle sorgenti limpidissime della Parola, continuiamo a meditarla, a contemplarla, a leggerla nella certa speranza di vedere un giorno, strappato il velo della carne, quell’indicibile Mistero che essa ci fa intravedere come attraverso uno specchio e in un enigma.