A cura di Lisa Cremaschi, Bianca Maria Mariano
2008, 236 pp.
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Massimo il Confessore († 662), monaco, funzionario di corte dell’impero bizantino, visse una vita errabonda, che lo condusse dalle rive del Bosforo all’Africa e a Roma, dove partecipò alla preparazione del concilio lateranense del 649, fino all’arresto, ai processi, alla deportazione e all’esilio sulle montagne del Caucaso. Sarà canonizzato dalla chiesa ortodossa nel 680. In un tempo segnato da grandi controversie teologiche e rivolgimenti politici, nella sua vita e nei suoi scritti Massimo contrastò la diffusione delle dottrine miafisite e monotelite, opponendosi a ogni intromissione del potere politico in materia dottrinale e scorgendo nell’invasione araba un estremo appello alla conversione lanciato ai cristiani del suo tempo.
A cura di Lisa Cremaschi, Bianca Maria Mariano
2008, 236 pp.
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