La chiesa del terzo millennio è chiamata, attraverso un processo di discernimento comunitario acceso dallo Spirito, a divenire una chiesa sinodale, ovvero una chiesa del camminare insieme, dell’incontro, dell’ascolto, della compagnia e del servizio, capace di discernere alla luce del vangelo le istanze e le sfide che interpellano l’umanità.
Sinodo è metodo: è il metodo della comunione nella chiesa, è la pratica ecclesiale della comunione. L’autentica sinodalità è un lungo e profondo cammino di conversione verso “la misura che corrisponde alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13), cammino che esige cambiamenti radicali a livello personale ed ecclesiale. Solo una chiesa che vive la sinodalità è una chiesa matura.
2022, 35 pp.
Formati
Fascicolo € 3,00
2022, 35 pp.
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Fascicolo € 3,00
Gruppo di lavoro misto ortodosso-cattolico Sant'Ireneo
Il documento che qui offriamo al lettore italiano affronta uno dei temi di maggiore importanza non solo nel dialogo attuale tra le chiese ortodossa e cattolica, ma anche nel complesso dibattito interno a ciascuna di esse: il modo in cui si articolano primato e sinodalità, a tutti i livelli, locale, regionale e universale.
Le parole e i gesti di papa Francesco per l’unità visibile della chiesa hanno aperto una nuova stagione del cammino ecumenico, soprattutto per quanto riguarda la sua dimensione quotidiana e locale: l’ecumenismo, infatti, deve diventare “pane quotidiano” nella vita dei cristiani, chiamati a una conversione del cuore per essere sempre docili strumenti nelle mani di Dio.
È possibile un nuovo modo di esercitare il primato del papa?
Fin dall’inizio del suo ministero, papa Francesco ha chiaramente dimostrato il proprio desiderio di attuare il servizio del vescovo di Roma nel quadro della sinodalità.
Su questa linea, l’autore contribuisce al cammino ecumenico con una proposta significativa per giungere a vivere il primato petrino come servizio di amore e di comunione tra tutte le chiese.
Qual è lo spazio delle donne nella chiesa?
L’autrice propone una riflessione gravida di conseguenze per l’intero corpo ecclesiale. Un tentativo non di rivalsa, ma di esplicitazione del “segno della donna” e di ciò che la singolarità femminile ha da offrire nella lettura delle Scritture come nella cura pastorale, e su questioni che riguardano tutti i battezzati quali quella della relazione tra sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune.
Sono qui raccolti gli interventi del patriarca Ignazio IV di Antiochia che ruotano intorno al tema del dialogo: dal rapporto trasfigurante con il creato, al dialogo con ogni uomo e con i credenti di ogni religione, alla faticosa ricerca dell’unità tra i cristiani, imperativo evangelico per i discepoli del Signore e, al contempo, debito contratto con l’umanità intera a nome del Risorto.
Dopo cinquecento anni dalla riforma di Lutero, oggi comprendiamo che la riforma non si limita a un evento del passato, essa è una necessità perenne: l’adagio dei padri ecclesia semper reformanda rimane sempre valido!
Non è un’opzione, ma un’urgenza del vangelo: la chiesa deve riformarsi, affinché con tutti i suoi membri cresca in una maggiore fedeltà al Signore.
A cura e con la prefazione di Matthias Wirz
2016, 257 pp.
Formati
Libro € 22,00€ 20,90
A cura e con la prefazione di Matthias Wirz
2016, 257 pp.
Che cosa può rendere eloquente la vita cristiana nella società postmoderna?
Lo stile dei cristiani nel mondo non può che ispirarsi al modello di Gesù, l’essere ospitale per eccellenza.
L’autore delinea qui un vero cammino spirituale, capace di mutare il nostro sguardo per cogliere in ogni incontro un’esperienza della salvezza e aprire prospettive rinnovate per la chiesa di oggi e di domani.
Se i cristiani non sono “del mondo”, tuttavia non devono dimenticare di essere “nel mondo”: oggi, infatti, a loro è richiesto di ripensare la fede cristiana all’interno della cultura postmoderna, senza alcun appiattimento acritico su di essa, ma in un’apertura al dialogo e al confronto.
Possiamo così scoprire che la chiesa, nel contesto del mondo attuale, è chiamata a essere umile: la sua umiltà si radica nell’umiltà stessa di Dio.
L’enciclica Ut unum sint e la lettera apostolica Orientale lumen costituiscono il testamento ecumenico di Giovanni Paolo II.
L’autore fa emergere dai due testi l’intenzione che soggiace a entrambi: rivolgere un invito a varcare la soglia del confessionalismo e a inoltrarsi nella conoscenza e della frequentazione reciproche, liberi dalla paura della diversità e grati al Signore.
Pensare e dire… coscienza e parresia: due dimensioni essenziali dell’essere e del relazionarsi.
Con un taglio esperienziale e pratico si indicano qui percorsi che aiutino a rivisitare il proprio vissuto: i pensieri che lasciamo abitare in noi e le parole che transitano per le nostre labbra.
Nell’intima costituzione della chiesa vi è un’esigenza continua di rinnovamento. La parola di Dio, che ogni giorno la alimenta, la spinge in questa dinamica positiva, vitale, di riforma.
Presentiamo un’antologia di testi, tra i principali appelli alla riforma lanciati ripetutamente nel corso del secondo millennio della storia della chiesa in occidente, sia del versante cattolico che quello delle chiese della Riforma.
Sono ora qui raccolte le riflessioni sulla chiesa di Anthony Bloom: parole di profonda sapienza che esprimono la sua ardente passione per una comunità cristiana fedele al Signore risorto e testimone nel mondo del Dio amico degli uomini.
Queste pagine sono un accorato appello per una chiesa viva, consapevole, autentica: una chiesa dal volto materno, in cui ogni uomo deve poter scorgere l’infinita misericordia di Dio.
Sinodalità, fraternità, relazionalità sono temi decisivi per quanti sono al servizio della comunione nella vita ecclesiale.
Il presbitero è chiamato a nutrire e custodire l’unità del corpo comunitario rispettando la peculiarità e la molteplicità delle membra, servendo l’insieme e i singoli a immagine del Cristo crocifisso.
Sinodalità è ascoltare ciò che brucia nel cuore dell’altro; è volontà di non prendere decisioni senza l’altro, o contro o all’insaputa dell’altro; è una pista che non può che essere percorsa e ricreata nelle forme e nei modi dalle chiese nei loro cammini storici, mettendosi insieme in ascolto dello Spirito e della Scrittura.
Nella sinodalità si esprimono gli elementi essenziali della vita cristiana: essere una fraternità battesimale ed eucaristica.
La sinodalità è il dare forma concreta, il far sgorgare nel vissuto la comunione.
L’autentica sinodalità è un lungo e profondo cammino di conversione, che esige dei cambiamenti radicali a livello personale e a livello comunitario ed ecclesiale. Si tratta di imparare a dire “noi” nella chiesa e questo comporta l’uscire dall’individualismo; il dire basta a forme di discriminazione ed esclusione; il vivere l’autorità come servizio di comunione.
La riforma concerne la vita personale del cristiano e quella comunitaria della chiesa nelle sue diverse dimensioni. È un dono da accogliere e un compito da realizzare.
Il soggetto della riforma è il Signore nella potenza dello Spirito santo: “Proprio colui che ti ha formato sarà il tuo riformatore” (Agostino). La Chiesa pellegrinante è chiamata da Cristo all’incessante riforma di cui essa stessa ha sempre bisogno.
La prima parte del libro presenta le preghiere Adsumus e Nulla est, Domine che tradizionalmente aprono e chiudono le assemblee sinodali: ne offre una rilettura per provare a vivere con più consapevolezza ogni assemblea comunitaria.
La seconda parte articola una riflessione teologica che, alla luce del Vaticano II, ridice l’identità ecclesiale: spinge a ripensare l’esercizio dell’autorità e a formare tutti alla responsabilità ecclesiale.
Di nuovo disponibile!
Come tornare a una chiesa basata sull’ascolto reciproco e sulla collegialità, capace di riscoprire la strettissima unità esistente fra la comunità dei fedeli e i suoi pastori?
L’autore ci offre qui una proposta realistica di chiesa sinodale, capace di assumere anche la sfida ecumenica, in cui le diversità si compongano nell’unità.