Dall’analisi delle raffigurazioni iconografiche di Gerusalemme dai primi secoli al medioevo emerge la città amata da cristiani ed ebrei, quella Sion di cui è detto: “Ogni uomo è nato là! Insieme danzeranno cantando: In te le nostre fonti!” (Sal 87,5-7).
Questo libro indica la necessità di un “oriente”, perché quando non c’è “oriente” lo spazio tende al caos inospitale del tohu wabohu; indica la necessità di uno spazio definito da un asse, uno spazio per l’incontro, un luogo che indichi un cammino dove trovi posto l’evento, un luogo simbolico, uno spazio con dimensioni di vuoto per il silenzio, per il suono, per il “non detto”.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito ... perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Questa parola di consolazione Silvano ha udito nelle sue tenebre di disperazione, nel suo sentirsi sprofondato negli inferi. E questa parola di consolazione Silvano ripete a ogni uomo ancora oggi: “Chiunque tu sia, per quanto grande sia il tuo peccato, per quanto oscura sia la tua tenebra, tieni il tuo spirito agli inferi, e non disperare!”.
Riandare all’inizio della creazione significa gettare nuova luce sull’uomo e sulla civiltà, sul re-inizio che ci attende. Questa rilettura dei primi capitoli della Genesi è un contributo alla ricerca umano-spirituale di senso attraverso il ripensamento, guidato dalla luce della rivelazione, di alcune tematiche, per trovare idee e sostegno al compito di ricominciare, proprio di ogni essere umano, e all’esigenza di saper narrare oggi le parole della fede.
L’ecumenismo è un’esigenza dell’evangelo, radicale, assoluta. Dio vuole radunare nell’unità i suoi figli dispersi e fa risuonare il suo appello nel cuore dei credenti in lui. È lo Spirito che suscita questo risveglio del desiderio di unità che deve essere accompagnato da una riscoperta di Israele.
Ogni confessione cristiana avanzerà nel cammino dell’ecumenismo se saprà ritrovare la purezza originale della fede e l’humus vitale costituito da Israele.
Se la chiesa è semper reformanda, sempre alla ricerca di una più grande fedeltà al suo Signore, allora anche la sua liturgia, espressione iconica della sua vita in Cristo, sarà semper reformanda.
Una rilettura attenta e amorosa della celebrazione eucaristica, dei sacramenti dell’iniziazione cristiana e della riconciliazione, un invito a tutta la chiesa a farsi bella per la venuta dello Sposo e a dilatare la testimonianza del Signore risorto.
L’abitudine a trattare l’eucaristia con preoccupazioni storiche e con esigenze teologiche fa correre il rischio di sfiorarla soltanto: questa lettura apre invece nuovi orizzonti alla comprensione vitale di ciò che è la liturgia nella gioia pasquale.
Fenomeno sorto nel mondo monastico ma destinato a travalicarne i confini, l'amore della quiete (o esicasmo) è un appello rivolto a tutti i cristiani affinché pongano al vertice di ogni virtù la carità.
Da queste pagine – e dai commenti rabbinici medievali che le accompagnano – emerge il mistero che sta al centro dell’ebraismo: non “chi è” Dio, ma “cosa vuole” Dio. Un mistero a favore dell’uomo perché la volontà di Dio è benedizione per l’uomo. Pagine di grande profondità e freschezza che aprono ancora oggi squarci di luce e di consolazione sull’esistenza quotidiana di ogni uomo.
A cura e con la traduzione di Alberto Mello
1993, 231 pp.
Formati
Libro € 16,00€ 15,20
A cura e con la traduzione di Alberto Mello
1993, 231 pp.
Comunione attraverso il conflitto, la vita dell’uomo non è mai concepibile senza l’altro: tragedia allora non è il conflitto, l’alterità, la differenza bensì i due estremi che negano questo rapporto: la confusione e la separazione. In questa nuova stagione dobbiamo imparare ad accettare il mistero e l’enigma di chi non conosciamo, di chi appare come l’estraneo e non solo lo straniero.
L’esperienza spirituale ha portato Francesco d’Assisi a penetrare in profondità nel mistero della sequela Christi: poveri seguire Cristo povero. L’autore ci offre una lettura sapiente del Testamento, illustrazione e riepilogo di una scelta di vita cristiana radicale, opera pensata da Francesco a sostegno, precisazione e chiarificazione di quanto già espresso nella regola.
In “Appendice” il Testamento, con testo latino a fronte.
Nella letteratura prodotta in Egitto nel IV secolo, accanto ai detti dei padri del deserto, troviamo anche resoconti di vite di prostitute: Pelagia, Maria, Taide, Maria Egiziaca.
A partire da questo materiale l’autrice affronta il tema della contrizione, preliminare ineliminabile di ogni autentica sequela cristiana. Prendendo le mosse da Maria Maddalena, archetipo del penitente, l’analisi affronta l’intera tradizione del deserto.
Di Florenskij, fisico, matematico e poeta, presbitero ortodosso, filosofo e teologo geniale, questo testo svela l’aspetto forse più profondo e intimo, la sorgente nascosta della sua straordinaria personalità: attraverso la biografia del monaco Isidoro, suo padre spirituale, emerge tutta la ricchezza della grande spiritualità russa.
Nel racconto del grande teologo russo la vita del santo starec Isidoro, grande maestro di semplicità e di comunione.
Cos’è essenziale e cosa accessorio? Cosa non può assolutamente essere trascurato? Cosa merita una priorità assoluta? Come ricominciare?
“Il mondo poggia su tre colonne: lo studio della Torà, la preghiera, le opere di misericordia”. Questo antico detto rabbinico ci fornisce ancora oggi i segnali luminosi necessari per proseguire il cammino che si snoda davanti a noi e che non ha altro sbocco che l’incontro con Dio in Gesù Cristo, la nostra pace.
Fornire un aiuto per leggere attraverso e al di là di alcuni personaggi e vicende bibliche, di fronte ai quali l’autore si è posto da “credente”, interpretandoli cioè “come se” fossero letteralmente reali.
Partecipe delle ansie e dei peccati degli uomini, Stefano di Muret trasmette pace perché lui stesso rappacificato, annuncia il perdono perché lui stesso perdonato, chiede la povertà perché lui stesso reso povero.
Sono qui raccolti e pubblicati per la prima volta in italiano i detti di tre monaci resi da Dio echi dell’unica Parola, cui ci rimandano con la loro esperienza di vita.
Un invito a tre voci per riscoprire la penitenza e la riconciliazione alla luce del Padre di ogni misericordia, del Dio di amore che corre incontro alla creatura ferita per restaurarla nella sua condizione filiale.
Tre parti sinfoniche che aiutano credenti e presbiteri a riscoprire il senso e la gioia cristiana di un sacramento oggi troppo trascurato.
L’opera presenta nella prima parte una raccolta di detti rabbinici, mentre la seconda raccoglie alcuni testi principali di preghiere.
L’insieme dell’opera, adeguatamente introdotta e annotata per il lettore italiano, costituisce uno strumento essenziale per penetrare nella comprensione dell’atteggiamento dell’uomo credente di ogni tempo: la consapevolezza di essere costantemente alla presenza del suo Signore.
A cura e con la traduzione di Alberto Mello
1992, 159 pp.
Formati
Libro € 0,00
A cura e con la traduzione di Alberto Mello
1992, 159 pp.
Quest’opera è l’espressione più sintetica e più alta della profonda vita di fede di Guglielmo di Saint-Thierry, vita che nella preghiera trova la sua fonte e il suo nutrimento ma che solo nell’amore pieno trova il proprio fine e il proprio riposo.
É un cantico all’amore, ma anche cantico d’amore, canto che sgorga da un cuore amato e amante.
In questa sapiente introduzione della Filocalia, siamo condotti per mano a scoprire con lieto stupore i numerosi aspetti del movimento filocalico ancora estremamente attuali. Non perché la Filocalia rispecchia la mentalità dell’uomo di oggi, ma perché corrisponde a ciò di cui l’uomo di oggi - e di sempre - ha bisogno e di cui, inconsapevolmente, ha grande sete.
I cantici di Maria, di Zaccaria e di Simeone raccolti nel Vangelo di Luca sono canti escatologici, lodi profetiche generate dal popolo di Dio che spera la salvezza, attende il Messia e lo discerne veniente in Gesù, il Signore.
Giorgio di Choziba, nel periodo drammatico dell’invasione persiana e poi araba, fu un autentico padre spirituale che, senza presiedere né fondare alcuna comunità, seppe sostenere spiritualmente i fratelli.
Accanto a loro nella ferialità della vita comune, pronto a consolare e incoraggiare con discernimento e misericordia, Giorgio fu uomo di comunione, lievito nella pasta capace di ridare vita e speranza a ogni uomo.
Jean Bastaire offre, con l’umile competenza di un semplice cristiano, i frammenti di un’erotica teologica: una manciata di proposte sulle radici e i fini trascendenti dell’immanenza sessuale. Una lotta esistenziale per un giusto apprezzamento dell’eros, uno sforzo per riconoscergli un significato altro, un tentativo di interpretarlo come linguaggio trinitario.