“Sentinella, a che punto è la notte?” (Is 21,11) è la parola risuonata all’apertura del VII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa, dedicato a “La chiesa ortodossa russa dal 1943 ai nostri giorni”, che ha visto riuniti a Bose storici, teologi e uomini di chiesa di tutta Europa.
Sono gli oscuri anni successivi alla momentanea tregua, in nome della “guerra patriottica”, nelle ostilità aperte contro i cristiani, gli anni delle dure persecuzioni, del dialogo ecumenico che ha accompagnato e seguito il Vaticano II, del fragile e coraggioso risveglio degli anni settanta, fino alle celebrazioni del millennio del battesimo della Rus’. Per i cristiani sono gli anni del “martirio bianco”, dell’internamento negli ospedali psichiatrici, della privazione delle relazioni umane, del lavoro, della libertà. Queste pagine evocano urla nel silenzio, grida di un amore ferito ma non vinto, lacrime che intercedono perfino per l’aguzzino.