La santità, nella sua accezione più comune, indica separazione, alterità, distanza. Tale è il significato che la Scrittura attribuisce al termine parlando del Dio “tre volte santo”. Ma si tratta di una differenza – è ancora la Scrittura a rivelarlo – che non esclude, ma che anzi si fa nuova via di comunione. Dio è santo, ma la sua santità diventa luogo di incontro con l’uomo; vi sono uomini santi, ma quella loro differenza – riflesso dell’unica santità di Dio – si manifesta in una smisurata compassione per tutta la creazione.
La santità cristiana è infatti manifestazione dello Spirito santo e partecipazione dell’uomo alle sue energie; e lo Spirito santo è Spirito di comunione e non di divisione.

I contributi qui riuniti – redatti da teologi d’oriente e d’occidente per il V Simposio intercristiano – rendono conto di questa realtà: la santità non ha confini e non erige steccati; non separa il divino dall’umano, né gli uomini o le chiese tra di loro. Anzi, quando è autentica, la santità appare come potenza di comunione, potenza dell’unico Spirito che è santo.

Il Simposio intercristiano fra alcuni docenti della Facoltà teologica dell’Università “Aristotele” di Tessalonica e dell’Istituto Francescano di spiritualità dell’ateneo Antonianum di Roma è nato come forum di interscambio sulla vita spirituale delle due tradizioni cristiane: occidentale latino-cattolica, orientale greco-ortodossa.

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Autori

Enzo Bianchi
Enzo Bianchi (Castel Boglione 1943), fondatore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa.

Petros Vassiliadis
Petros Vassiliadis, teologo ortodosso, è professore emerito di Nuovo Testamento presso l’Università “Aristotele” di Tessalonica.