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Fascicolo
ISBN 9788882279363
2013, 38 pp.
€ 3,00
L’umanità della liturgia è, nell’oggi della chiesa, l’espressione più alta ed eloquente del mistero dell’incarnazione.
La liturgia è umana quando è fedele all’umanità di Gesù Cristo: solo così sarà fedele agli uomini e alle donne di oggi. E tanto più sarà umana, quanto più sarà cristiana.
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Philippe Lefebvre
Promuovere la vita
O si accoglie la vita, che proviene da una fonte che si trova più in là di noi, con gratitudine e rispetto; oppure si cerca di soggiogarla, di dominarla, nel tentativo di possedere le persone, le cose e i luoghi.
Secondo la Bibbia l'esatto opposto dell'abuso è il fruttificare, in risposta a un mandato che impegna a promuovere la vita.
Secondo la Bibbia l'esatto opposto dell'abuso è il fruttificare, in risposta a un mandato che impegna a promuovere la vita.

François Cassingena-Trévedy
La chiesa nella notte
Spetta a noi preservare oggi la fede, la fede notturna e nuda, da una triplice riduzione: dalla sua riduzione a un discorso mitologico, per quanto rassicurante; dalla sua riduzione a un discorso moralizzante, per quanto edificante; dalla sua riduzione a un discorso umanitario, per quanto generoso.

Luciano Manicardi
La Bibbia e la “Divina commedia”
Alla poesia della Divina commedia contribuisce in modo determinante la Bibbia, non solamente perché essa ne costituisce una fonte, ma più profondamente e radicalmente perché la Commedia stessa è concepita da Dante come un testo che intende rivaleggiare con la Bibbia.
Dante non si limita a ispirarsi alla Scrittura, a citarla, a riscriverla, ma scrivendo la Commedia “compone” la sua Bibbia.
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Luciano Manicardi
La comicità nella Bibbia
La Bibbia è sì un libro serio, ma lascia filtrare al suo interno la leggerezza del sorriso. L’ironia biblica si fonda sulla distanza e sull’alterità fra i pensieri di Dio e quelli dell’uomo, alterità che spiazza, disorienta, provocando a volte anche un effetto di comicità, e che raggiunge il lettore in maniera obliqua, indiretta, innestando un processo di conversione e di mutamento.

Alberto Mello
Per una teologia del lavoro
L’uomo, creato da Dio “per lavorare e custodire la terra”, attraverso il lavoro continua l’opera creazionale di Dio. Il lavoro, come servizio reciproco tra gli esseri umani, esprime il nostro amore verso gli altri e si fa preghiera. Ma per non degenerare in schiavitù richiede un dovuto momento di “respiro”, ovvero di riposo.

François Roustang
Il terzo uomo
Non è forse venuto il tempo di riprendere tutto il concilio alla luce dell’uomo?
Il concilio Vaticano II non è un concilio di riforma, ma di instaurazione. Come se quanto precedeva avesse liberato una visione più profonda, cioè più divina e più umana a un tempo, che si potrebbe riassumere con questa formula: Dio è amore ed è permesso essere uomini.
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Luciano Manicardi
Quotidianità e vangelo
Il rapporto quotidianità-vangelo ci suggerisce di volgere uno sguardo altro sul vangelo stesso, di cogliere Gesù nel rapporto con le realtà elementari del vivere su cui spesso non ci interroghiamo e in cui non pensiamo Gesù. Che invece ha vissuto anche lui di quotidiano.

Ludwig Monti
Sono venuto per...
Dio è fatto uomo in Gesù di Nazaret per mostrarci l’essere umano autentico, veramente sua immagine e sua somiglianza, e così insegnarci a vivere in pienezza, quali suoi figli amati. La ricerca che Gesù fa di noi precede e sostiene la nostra ricerca di lui.

Sylvie Germain
Tutto ha inizio oggi
La benevolenza è un continuo voler bene in azione. Non è mai chiassosa. Ha attinenza con la vigilanza nei confronti altrui. È un’attenzione intrisa di sollecitudine. E costituisce un benvenuto che viene augurato a tutti. In tal modo essa disarma la violenza e il male prima ancora che emergano.

Ol’ga A. Sedakova
La sapienza della speranza
La speranza nel modo più intimo è apparentata alla larghezza e all’apertura. Sia perché colui che possiede la speranza è inevitabilmente largo e aperto, sia perché la speranza suscita, come risposta a se stessa, una particolare larghezza di Dio, che non delude la speranza.

Luciano Manicardi
L'esperienza del limite
Il limite è la condizione stessa della vita. Il limite dice la fragilità dell’uomo ma sollecita anche la sua inventiva, la sua forza, la sua creatività. Il limite è realtà ambivalente e, nella sua ambivalenza, è interrogazione rivolta a noi: lo sappiamo accogliere o lo rimuoviamo, lo vogliamo eliminare?