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Fascicolo
ISBN 9788882279912
2019, 22 pp.
€ 3,00
In quest’ora faticosa, di crisi culturale, etica, legale ed economica, vogliamo dire la nostra speranza. Noi abitiamo la “Galilea delle genti”, come sentinelle che gridano notte e giorno che verrà ancora l’alba, che verrà il mattino, e che la notte non è l’ultima parola. Non mettiamo fiducia nella forza né nella grandezza, ma non ci vergogniamo di essere cristiani. Siamo nel mondo ma non del mondo, capaci di fraternità, ascolto, dialogo, camminando insieme agli altri.
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Ilarion Alfeev
Cristiani nel mondo contemporaneo
Il nuovo libro del metropolita Ilarion ci aiuta a comprendere come le sfide che la modernità pone al cristianesimo non siano semplici. Le risposte delle chiese non sono univoche, ma sempre più l’umanità contemporanea chiede ai cristiani di rendere conto delle loro divisioni. La speranza cristiana impegna tutte le chiese a muovere dei passi concreti verso l’unità.

Rowan Williams
Vivere Gesù in un mondo plurale
Se ben compresa, la fede nell’unicità e nella decisività di Gesù ci spinge a incontrare l’altro, sia religioso che non, con un generoso desiderio di condividere e l’umile desiderio di apprendere, e anche con la pazienza di lasciare Dio compiere il suo piano come è meglio ai suoi occhi.

Luciano Manicardi
Chiesa sinodale, chiesa matura
Sinodo è metodo: è il metodo della comunione nella chiesa, è la pratica ecclesiale della comunione. L’autentica sinodalità è un lungo e profondo cammino di conversione verso “la misura che corrisponde alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13), cammino che esige cambiamenti radicali a livello personale ed ecclesiale. Solo una chiesa che vive la sinodalità è una chiesa matura.

Piero Coda
Discernimento comunitario in una chiesa sinodale
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François Cassingena-Trévedy
La chiesa nella notte
Spetta a noi preservare oggi la fede, la fede notturna e nuda, da una triplice riduzione: dalla sua riduzione a un discorso mitologico, per quanto rassicurante; dalla sua riduzione a un discorso moralizzante, per quanto edificante; dalla sua riduzione a un discorso umanitario, per quanto generoso.

François Roustang
Il terzo uomo
Non è forse venuto il tempo di riprendere tutto il concilio alla luce dell’uomo?
Il concilio Vaticano II non è un concilio di riforma, ma di instaurazione. Come se quanto precedeva avesse liberato una visione più profonda, cioè più divina e più umana a un tempo, che si potrebbe riassumere con questa formula: Dio è amore ed è permesso essere uomini.
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Enzo Bianchi
Una liturgia viva per una chiesa viva
La chiesa evangelizza come celebra: la credibilità della chiesa è il riflesso della vitalità del suo celebrare.
Tutta la grande tradizione lo attesta: è la chiesa che celebra la liturgia, ma proprio nella liturgia la chiesa è edificata.
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Enzo Bianchi
In ascolto di papa Francesco
Francesco ha provocato uno slancio di ritorno al vangelo, ha fatto rinascere un bisogno di vivere la fede soprattutto facendo riferimento al vangelo prima di ogni altra dottrina o spiritualità. Ma resta la domanda: noi siamo capaci di dare il primato al vangelo che è Gesù Cristo in tutto ciò che preghiamo, viviamo, sentiamo, operiamo in questo mondo nella compagnia degli uomini?

Ludwig Monti
Misericordia e potere
Ciascuno di noi per il fatto stesso di esistere, esercita un potere sugli altri.
Cosa significa esercitare il potere con misericordia?
Solo nell’esercizio dell’amore e della misericordia si vive il potere da autentici discepoli e discepole di Gesù Cristo, che ha scelto di esercitare il suo potere in modo libero e liberante.
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Solo nell’esercizio dell’amore e della misericordia si vive il potere da autentici discepoli e discepole di Gesù Cristo, che ha scelto di esercitare il suo potere in modo libero e liberante.

Goffredo Boselli
Celebrare da cristiani nell’età secolare
Cosa significa celebrare da cristiani la liturgia nell’età secolare?
La liturgia per essere realtà evangelizzante e al tempo stesso realtà umanizzante è chiamata anch’essa a divenire trasparenza del vangelo. Solo una sempre maggiore qualità evangelica potrà, infatti, fare della liturgia una realtà realmente evangelizzante, nella consapevolezza che solo il vangelo evangelizza.
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Mentre passiamo l’uno accanto all’altro come degli sconosciuti stranieri, carichi di indifferenza e talvolta perfino di aggressività, attraverso il segno della frazione del pane affermiamo di credere nella condivisione fraterna, che questa è possibile e un giorno si realizzerà in pienezza.

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Annunciate a tutti la misericordia di Dio
Il nome del nostro Dio è misericordia e compassione, amore e fedeltà.
La nostra chiesa di oggi deve impiegare le sue energie e predisporre tutto per essere ministra e parola di misericordia, testimone di misericordia, casa e scuola di misericordia.
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